Rachel Hakimian Emenaker, The Wind Will Carry Your Traces

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Siamo lieti di presentare Rachel Hakimian Emenaker, al suo debutto con la prima mostra personale presso Luce Gallery, The Wind Will Carry Your Traces. L’esposizione, che inaugurerà il 30 gennaio, presenta otto dipinti batik realizzati con cera fusa e pigmenti. Attraverso questo approccio unico, l’artista reinterpreta e integra l’elemento artigianale con il medium pittorico. I suoi paesaggi urbani compositi e le scene d’interni della vita quotidiana trasmettono profonde storie familiari e culturali, riflettendo la sua crescita all'interno della diaspora. Hakimian Emenaker predilige toni terrosi intensi, arricchiti da vivaci accenti di bordeaux, giallo limone, chartreuse e indaco, che amplificano l’impatto visivo di ogni composizione. I suoi dipinti si caratterizzano per lavature sottili ma sature di colore, contrastate da linee bianche nitide che animano figure e dettagli su ogni tela. The Wind Will Carry Your Traces invita gli spettatori a osservare come le storie e i ricordi diasporici siano parte integrante della vita quotidiana, favorendo connessioni all'interno delle comunità.

Il titolo della mostra, The Wind Will Carry Your Traces, suggerisce poeticamente come i valori e i ricordi più profondi viaggino con noi, modellando chi siamo, indipendentemente da dove scegliamo di vivere. La capacità di Hakimian Emenaker di fondere senza soluzione di continuità le tradizioni artistiche orientali e occidentali riflette il suo background multiculturale e il suo percorso artistico, infondendo alle sue opere una notevole profondità. Di origine armena, ha vissuto in diverse parti del mondo durante gli anni della sua formazione, tra cui il Suriname, la Russia e, attualmente, gli Stati Uniti. Questa ricca convergenza di influenze si riflette nel suo lavoro, che attinge alle tradizioni pittoriche europee, all’iconografia religiosa armena, al cinema sovietico e alle tecniche artigianali del Medio Oriente e del Sud America.

Dopo aver studiato pittura all’università, Hakimian Emenaker si è avvicinata alle tecniche del batik, apprese durante la sua infanzia in Suriname, e le ha poi integrate con composizioni narrative in stile occidentale su tela. Il batik, un’antica tecnica artigianale indonesiana, consiste nella creazione di disegni complessi attraverso l’applicazione di cera fusa su tessuto e successiva colorazione a strati. L’artista inizia il suo processo disegnando con la cera fusa, creando linee distintive e permanenti sulla tela. Essendo un mezzo senza margine di errore, ogni gesto—voluto o accidentale—diventa parte integrante della composizione. Una volta asciutta la cera, vengono applicati da cinque a dieci strati di tinture con pennelli ad acquerello, seguiti da un processo di lavaggio per affinare i colori. Successivamente, la tela viene lavata per rimuovere la cera, lasciando emergere le linee bianche nitide che caratterizzano l’opera. Gli ultimi passaggi includono l’asciugatura, la stiratura a vapore per appiattire la tela e il montaggio su un telaio, conferendole l’aspetto di un dipinto tradizionale. Questo meticoloso processo non è solo un’impresa tecnica, ma anche una potente metafora dell’esplorazione dell’artista sulla memoria e la conservazione culturale.

Un elemento distintivo del lavoro di Hakimian Emenaker è proprio l’uso delle linee bianche nitide, che l’artista descrive come una forma di “resistenza”. Create dalla cera che respinge la tintura, queste linee conferiscono a ogni dipinto una struttura audace e coesa. Per l’artista, questa resistenza simboleggia la resilienza di fronte alla cancellazione. Le linee rappresentano il modo in cui le persone preservano e adattano le tradizioni culturali, ricostruendo i ricordi in nuove forme che li radicano in una nuova casa.

Nel suo dipinto più rappresentativo, Traces, una strada principale sinuosa attraversa un vivace villaggio incastonato nella collina, dove edifici con tetti in tegole di terracotta, appartamenti del dopoguerra e chiese ottagonali coesistono. Una famiglia passeggia lungo il marciapiede mentre due donne conversano poco distante, accanto a una grande pozzanghera che riflette l’energia della città. Qui le figure sono dipinte interamente a memoria, spesso ispirate a parenti o conoscenti, rendendo ogni scena profondamente personale e al contempo universalmente riconoscibile. Come in tutti i suoi dipinti, anche questa scena è ricostruita da frammenti di memoria, racconti familiari e descrizioni vivide, formando un ricordo diasporico collettivo ricco di dettagli e oggetti simbolici. Le colline sullo sfondo potrebbero facilmente rappresentare ricordi ereditati di Kessab, in Siria, dove antiche chiese si ergono sopra le città, oppure evocare le lussureggianti colline verdi di Los Angeles in primavera, fondendo passato e presente. Il dipinto cattura l’essenza dell’esperienza diasporica: uno spazio liminale in cui i confini di tempo e luogo si dissolvono, permettendo a influenze culturali e storiche distinte di coesistere in una composizione ricca e stratificata.

La forza del lavoro di Hakimian Emenaker risiede nella sua capacità di sfruttare la natura laboriosa del suo medium per enfatizzarne la profondità concettuale. Ogni scena che crea sembra esistere ovunque e in nessun luogo al contempo, generando quell’intersezione tra familiarità e indefinitezza dove la memoria trova la sua casa ideale. L’artista sovrappone diversi stili architettonici e oggetti culturali distintivi che incarnano l’esperienza diasporica, illustrando come gli individui si adattino a nuovi ambienti portando con sé elementi familiari delle culture orientali e occidentali, oltre a motivi naturali regionali. I suoi dipinti presentano una fusione di città, estetiche e mondi passati, intrecciati in una ricostruzione armoniosa della memoria diasporica. Queste opere invitano il pubblico a riflettere su come i ricordi e i frammenti culturali persistano, si trasformino e coesistano in nuovi spazi, incoraggiando un coinvolgimento più profondo con la complessità e la ricchezza dell’esperienza diasporica.

Rachel Hakimian Emenaker (armeno-americana, nata nel 1992) è un’artista con sede a Los Angeles, attiva nei campi della pittura, installazione, artigianato, scultura, suono e tessuti. Nel 2024 ha conseguito un MFA presso l’Università della California, Los Angeles. Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali presso l’UCLA Broad Art Center, Los Angeles (2024), e l’Università Americana d’Armenia, Yerevan (2017), oltre che in numerose esposizioni collettive in tutta la California, incluso il Museum of Contemporary Art di San Diego (2017). Emenaker è vincitrice della Dedalus MFA Fellowship in Painting & Sculpture (2024) e della UCLA Elaine Krown Klein Fine Arts Scholarship (2023). Le sue opere fanno parte di collezioni private internazionali.

English Version

We are pleased to introduce Rachel Hakimian Emenaker, debuting her first solo exhibition with Luce Gallery, The Wind Will Carry Your Traces. Opening January 30, the show will feature eight batik paintings made from melted wax and hand applied dye. Through this unique approach, the artist reimagines and integrates ‘craft’ with the painting medium. Her composite cityscapes and interior scenes of everyday life convey profound familial and cultural histories, reflecting her diasporic upbringing. Hakimian Emenaker leans heavily into rich earth tones punctuated by vivid pops of burgundy, lemon, chartreuse, and indigo, heightening the visual impact of each composition. Her paintings are defined by thin yet saturated washes of dye, contrasted by crisp white linework that animates figures and details throughout each canvas. Together, the works in The Wind Will Carry Your Traces invite viewers to witness how diasporic histories and memories are integral in everyday life, fostering connections within communities.

The exhibition’s title, The Wind Will Carry Your Traces, poetically suggests how deeply held values and memories travel with us, shaping who we are no matter where we call home. Hakimian Emenaker’s ability to seamlessly blend Eastern and Western art traditions reflects her multicultural background and artistic journey infusing her work with remarkable depth. Of Armenian descent, she moved frequently during her formative years, living in Suriname, Russia and now the United States. This rich confluence of influences informs her work, drawing from European painting traditions, Armenian religious iconography, Soviet-era cinema, and ‘craft traditions’ from the Middle East and South America.

Having studied painting in undergraduate school, she gravitated toward the batik techniques she learned while growing up in Suriname, eventually integrating these methods with Western-style narrative compositions on canvas. Batik, a traditional Indonesian craft, involves creating intricate designs by applying melted wax to fabric and dyeing it in layers. The artist begins her process by drawing with melted wax to create distinctive, permanent lines on the canvas. As an unforgiving medium, wax leaves no room for error; every gesture—whether intentional or accidental—becomes a permanent element of the composition. After the wax dries, five to ten layers of dyes are applied with watercolor brushes, followed by a washing process to refine the colors. The canvas is then washed to remove the wax, leaving behind the crisp white lines that define their work. The final steps include drying, steaming the canvas flat, and attaching it to a stretcher, giving the piece a traditional painting appearance. This meticulous process is not only a technical feat but also a poignant metaphor for the artist's exploration of memory and cultural preservation.

A defining feature of Hakimian Emenaker’s work is the crisp white lines, which she describes as a form of “resistance.” Created by the wax’s resistance to dye, these lines give each painting a bold and cohesive structure. For the artist, this resistance symbolizes resilience in the face of erasure. The lines embody how people preserve and adapt cultural traditions, reconstructing memories into new forms that anchor them in a new home.

her seminal painting, Traces, a wide main street winds through a vibrant village nestled in the hillside, where terracotta tiled-roofed buildings, postwar apartments, and octagonal churches coexist. A family strolls along a sidewalk while two women converse nearby, standing near a large puddle that shares the town’s reflection and energy. Here figures are painted entirely from recollection, often referencing family members or acquaintances, making each encounter deeply personal yet universally resonant. As with all the artist’s paintings, this scene is reconstructed from fragmented memories, family stories, and vivid descriptions, forming a collective diasporic memory brimming with detail and artifacts. The rolling hills in the background could easily symbolize inherited memories of Kessab, Syria, where ancient churches rise above towns, or evoke the lush green hills of Los Angeles in springtime, seamlessly blending past and present. The painting captures the essence of the diasporic experience: a liminal space where the boundaries of time and place dissolve, allowing distinct cultural and historical influences to coexist in one richly layered composition.

The strength of Hakimian Emenaker’s work lies in her ability to harness the labor-intensive nature of their medium to emphasize its conceptual depth. Each scene she creates feels as though it could exist anywhere, everywhere, and nowhere all at once, creating this intersection of familiarity and vagueness where memory is most at home. Hakimian Emenaker layers diverse architectural styles and distinct cultural objects that embody the diasporic experience, illustrating how individuals adapt to new environments by bringing familiar elements of Eastern and Western cultures, as well as regional nature motifs, into their new lives. Her paintings present a convergence of cities, aesthetics, and past worlds, blending them into a seamless recreation of diasporic memory. These works invite viewers to consider how memories and cultural fragments persist, transform, and coexist in new spaces, encouraging deeper engagement with the vibrant and multifaceted nature of the diasporic experience.

Rachel Hakimian Emenaker (Armenian-American, b. 1992) is a Los Angeles-based artist working in painting, installation, craft, sculpture, sound, and textiles. In 2024, she earned an MFA from the University of California, Los Angeles. Her work has been featured in solo exhibitions at the UCLA Broad Art Center, Los Angeles (2024), and the American University of Armenia, Yerevan (2017), as well as in group exhibitions throughout California, including at the Museum of Contemporary Art, San Diego (2017). Emenaker is the recipient of the 2024 Dedalus MFA Fellowship in Painting & Sculpture and the 2023 UCLA Elaine Krown Klein Fine Arts Scholarship. Her work is included in international private collections.